Atelier Pietro Longhi raggiunge l’ Europa

Trent’anni di esperienza, per realizzare le migliori opere artigianali per la rievocazione storica. Cappelli, calze, cuffie, militaria, costumi. Tutto ciò che un rievocatore di qualunque epoca possa desiderare può essere realizzato da Francesco ed Anna. Vi aspettiamo alle prossime fiere, dove porteremo accessori di ogni epoca. Per permettervi di festeggiare con noi il traguardo dei 30 anni porteremo anche abiti a prezzi ribassati, approfittatene!

Il primo appuntamento sarà a Compiegne, al Marché de l’ Histoire, il 20 e 21 aprile:

Info: https://www.histoire-vivante.org/evenement/marche-de-lhistoire-compiegne-60-avril-2024

 

Ad Agosto ci troverete nuovamente a Fulda, città antichissima al centro della Germania, da sempre luogo di confine e scambio. Con il suo castello barocco, progetto nella prima metà del ‘700 da un architetto italiano, grazie alla Fiera annuale il rapporto fra l’eccellenza italiana e la terra tedesca si rinnova nello stand dell’Atelier Pietro Longhi.

Il 10 e 11 agosto, venite a visitarci e per i rievocatori porteremo tanti prodotti altrimenti acquistabili solo sul nostro sito!

Info: https://www.hessen-militaer.de/zeitreise-information.html

 

Quest’anno ci sarà l’ appuntamento biennale fra i più attesi di tutta l’ Alemagna, la fiera Veneziana a Ludwigsburg, non potevamo mancare dopo che per ben venti anni abbiamo esportato i cappelli di Anna e gli accessori realizzati da Francesco nel cuore barocco della Germania! Dal 6 all’ 8 Settembre:

info: https://visit.ludwigsburg.de/start/events/venezianische+messe+ludwigsburg.html

 

Ultimo appuntamento della stagione la fiera Usi & Costumi, dedicata ai rievocatori italiani torna nella sua sede di Ferrara, mostrando la bellezza della cultura, della storia, della capacità artigianale italiana agli amanti della ricostruzione storica.

https://www.usiecostumi.org/

La maria dell’anno 2024, un tributo al lungo viaggio di Marco Polo nell’Estremo Oriente

700 anni fa il più grande dei viaggiatori europei ci lasciava un testo che raccontava di popoli e culture lontani, di usi diversi e di tecnologie sconosciute: la seta, la porcellana, la carta, i profumi… nel suo Livre de meraviglie du monde scritto in una lingua nuova, quel franco veneto internazionale parlato da tutti i mercanti, seguendo lo spirito dei romanzi cavallereschi dell’epoca, Marco Polo ci descrive popolazioni sofisticate, con grandi e ricchi palazzi, cerimoniali precisi, e la cultura materiale più all’avanguardia dell’epoca.

Francesco Briggi, ispirato da questo grande esploratore ha creato un abito unico nel suo genere. Per descrivere le culture che ha incontrato il veneziano più famoso della storia, ha studiato l’abbigliamento caratteristico di diverse popolazioni, per poi costruire un abito che parlasse di scambi, di unione, di condivisione.

“La principessa orientale” meravigliosamente indossato dalla maria dell’anno Silvia Zecchin, è un continuo rimando alla cultura Tibetana, Mongola e Cinese, ed ogni elemento è caratterizzato da pezzi provenienti da culture diverse.

L’acconciatura caratterizzata dalla forma di grandi corna di bue rovesciate, si rifà al mito della principessa alata che si diceva proteggesse il mondo, che altri non è che la principessa Khutulum, realmente incontrata da Marco Polo e ispiratrice della fiaba occidentale di Turandot. La parte verticale che svetta dietro la stessa acconciatura è invece caratteristica del Tibet, mentre le farfalle che suonano al muoversi della dama, le piccole lanterne d’oro, gli spilloni, sono un preciso richiamo alla cultura cinese.

La cintura, il collo di pelliccia, la chiusura del doppio petto incrociata all’altezza delle spalle, sono dettagli tipici cultura mongola che con strati e pelli combatteva il clima rigido influenzando sia la moda tibetana, che rimase comunque più semplice nel risultato, che quella russa, che ancora adesso conserva la chiusura nelle tipiche uniformi tradizionali.

Il tessuto non poteva che essere seta in diverse lavorazioni, dallo shantung al lampasso con motivi di leoni cinesi, mentre la passamaneria che borda l’intero abito è stata realizzata completamente a mano in India, rendendo così omaggio alla lunga via della seta.

Elemento caratterizzante oltre l’acconciatura, sono le grandi e ricche maniche a kimono, realizzate in cotone stampato, che riprendono i dipinti degli “antenati cinesi” un motivo classico della cultura cinese. In questo caso si riconosce l’Imperatore con la sua corte.

Culture, secoli di moda e pensieri, si sono incontrati nelle mani e forbici di Francesco Briggi che ha così creato un inno alla pace ed all’unione rivestendo le speranze di una giovane Maria pronta a tramandare tradizioni, desideri e sogni di una giovane veneziana!

Storie di Moda – Racconti di carnevale

Mostra di abiti dell’Atelier Pietro Longhi, realizzati da Francesco Briggi e curata da Raffaele Dessì
Info e prenotazioni su pietrolonghi@pietrolonghi.com
 
Giunta alla quinta edizione l’esibizione “Storie di moda” mostrerà per la prima volta tutte le classi sociali che vivevano nella Serenissima, grazie a spaccati dei carnevali nei diversi secoli. La propensione della Scuola ad accogliere rappresentanti di tutte le classi sociali, con una grande presenza di consorelle, realtà assai rara per il passato, ha ispirato la nascita di un’esibizione che non si limitasse nella sua descrizione alle sole classi abbienti, solitamente al centro degli studi vista la quantità dei documenti e la velocità con cui cambiavano le fogge degli abiti.
La prestigiosa sede, unica nel suo genere e preziosità, summa dell’architettura e dell’arte barocca veneziana apre quindi le porte a Francesco Briggi sarto dell’Atelier Pietro Longhi, che ha realizzato tutti gli abiti con i loro accessori, e al dott. Raffaele Dessì che ha curato l’intera esibizione nei contenuti e nell’allestimento, permettendo la nascita dell’esposizione “Storie di Moda – racconti di carnevale”. Questa mostra racconta la storia di Venezia attraverso una delle caratteristiche più importanti della sua cultura materiale: l’abbigliamento ed i materiali ad esso connessi.
In 20 costumi, fedelmente riprodotti da Francesco Briggi da documenti originali o tratti da dipinti dei più importanti pittori veneziani, si mostra quanto il commercio prima e l’arte manifatturiera poi, legati alla moda siano stati il motore fondamentale per lo sviluppo e l’affermazione del mito veneziano dal medio evo sino alla metà del 1700, sino a giungere ai giorni nostri con delle eccellenze che dalla laguna esportano in tutto il mondo.
Tre i periodi presi in esame: il primo rinascimento, con i rappresentanti delle “compagnie di calza”, a seguire uno spaccato dei primi anni del 1600, per concludersi con una sezione dedicata al celebre Carnevale Veneziano del 1700, motore della rinascita negli anni ’80 del secolo scorso.
Uno spaccato di quasi quattrocento anni di tradizioni, racconti e storie veneziane, da godere assieme alla bellezza della Scuola Grande dei Carmini.
Per info e prenotazioni telefonare allo 041 714478 o scrivere una mail a pietrolonghi@pietrolonghi.com

Lepanto 1571 – 2021

Lepanto 450

Promosso dall’associazione “Rialto mio”, con il patrocinio della Regione Veneto, sabato 16 ottobre  2021 si è commemorato l’arrivo di Sebastiano Venier a Venezia dopo la vittoria nella battaglia navale di Lepanto.

La storia ha dato numerose letture di questo evento per cui si è deciso di rievocare un momento di storia, per stimolare la discussione e la riflessione sulla capacità navale veneziana e sull’importanza dei porti della Serenissima nel mediterraneo all’indomani della scoperta delle Americhe.

La celebrazione si è divisa in tre momenti principali: una conferenza tenutasi a Vicenza, dove diversi studiosi hanno illustrato le macchine scenografiche realizzate per festeggiare il vincitore e la vittoria, cui sono seguiti gli archi trionfali in marmo, ancora presenti a Vicenza ed i numerosi dipinti celebrativi che ancora impreziosiscono saloni in tutta Europa. A seguire c’è stato un incontro dove il sindaco della città di Messina (primo porto che diede accoglienza e rifugio alle navi della Lega Santa) e il rappresentante della città di Lepanto hanno parlato del loro rapporto con il ricordo della battaglia, che si è concluso con una grande rievocazione storica.

Ben sessanta abiti realizzati in maniera filologica da Francesco Briggi, seguendo le descrizioni del Grevembroch, del Pagan e del Vecellio sono stati indossati da altrettanti rievocatori, ognuno col suo ruolo. In questo modo per la prima volta a distanza di oltre 200 anni dalla caduta della Repubblica di Venezia sotto la direzione artistica del dott. Dessì, la regia del dott. Giusto, il corteo ducale della Serenissima ha ripreso vita nella sua forma della fine del 1500, epoca d’oro del Rinascimento Veneziano.

Nei saloni della Scuola Grande di San Rocco, in Castelforte San Rocco ed infine alla basilica dei Frari per concludersi in Scuola Grande San Giovanni Evangelista, il corteo del Doge e quello della Dogaressa hanno sviluppato percorsi e posizioni come le avrebbe richieste il rigido cerimoniale della Venezia rinascimentale, offrendo a pubblico e studiosi uno stimolo di studio ed approfondimento. 

Qui il link al video promo dell’evento:

qui il link alla diretta video della conferenza e della rievocazione tenutesi a Venezia in Scuola Grande San Rocco:

Venicessence

Non c’è modo migliore per festeggiare il compleanno di Venezia che ricordarne le grandi innovazioni e progetti che sono nati in laguna.

Per una serie di video girati per Bottega Cini e The Merchant of Venice abbiamo fornito i costumi indossati dalle attrici che dovevano impersonare delle grandi profumiere veneziane.

La storia del profumo e delle spezie in Europa è infatti indissolubilmente legata a Venezia, e come spesso accadeva in città, le donne erano protagoniste ed imprenditrici che hanno sviluppato progetti le cui ripercussioni si sentono ancora oggi.

La prima Maria Agyros, nipote dell’imperatore dell’Impero Romano d’Oriente e quindi principessa bizantina, che portò a Venezia l’uso del profumo. Dopo Isabella Cortese, la prima che si preoccupò di creare delle vere e proprie ricetterei creme di bellezza e profumi, madre della cosmetica moderna, ed infine Caterina Gennari, che distillando grappe in città diede l’idea al nipote per realizzare la prima acqua di Colonia, antenata di tutti i profumi moderni.

Tre video veloci, con testi curati e letti da Pieralvise Zorzi, diretti da Tommaso Giusto per Veneta Video, con costumi ed accessori realizzati da Francesco Briggi.

Di seguito i link per poter vedere i tre video!

https://www.facebook.com/bottegacini/videos/489602952176838

https://www.facebook.com/bottegacini/videos/805356040107571

https://www.facebook.com/bottegacini/videos/961280988035738