La maria dell’anno 2024, un tributo al lungo viaggio di Marco Polo nell’Estremo Oriente

700 anni fa il più grande dei viaggiatori europei ci lasciava un testo che raccontava di popoli e culture lontani, di usi diversi e di tecnologie sconosciute: la seta, la porcellana, la carta, i profumi… nel suo Livre de meraviglie du monde scritto in una lingua nuova, quel franco veneto internazionale parlato da tutti i mercanti, seguendo lo spirito dei romanzi cavallereschi dell’epoca, Marco Polo ci descrive popolazioni sofisticate, con grandi e ricchi palazzi, cerimoniali precisi, e la cultura materiale più all’avanguardia dell’epoca.

Francesco Briggi, ispirato da questo grande esploratore ha creato un abito unico nel suo genere. Per descrivere le culture che ha incontrato il veneziano più famoso della storia, ha studiato l’abbigliamento caratteristico di diverse popolazioni, per poi costruire un abito che parlasse di scambi, di unione, di condivisione.

“La principessa orientale” meravigliosamente indossato dalla maria dell’anno Silvia Zecchin, è un continuo rimando alla cultura Tibetana, Mongola e Cinese, ed ogni elemento è caratterizzato da pezzi provenienti da culture diverse.

L’acconciatura caratterizzata dalla forma di grandi corna di bue rovesciate, si rifà al mito della principessa alata che si diceva proteggesse il mondo, che altri non è che la principessa Khutulum, realmente incontrata da Marco Polo e ispiratrice della fiaba occidentale di Turandot. La parte verticale che svetta dietro la stessa acconciatura è invece caratteristica del Tibet, mentre le farfalle che suonano al muoversi della dama, le piccole lanterne d’oro, gli spilloni, sono un preciso richiamo alla cultura cinese.

La cintura, il collo di pelliccia, la chiusura del doppio petto incrociata all’altezza delle spalle, sono dettagli tipici cultura mongola che con strati e pelli combatteva il clima rigido influenzando sia la moda tibetana, che rimase comunque più semplice nel risultato, che quella russa, che ancora adesso conserva la chiusura nelle tipiche uniformi tradizionali.

Il tessuto non poteva che essere seta in diverse lavorazioni, dallo shantung al lampasso con motivi di leoni cinesi, mentre la passamaneria che borda l’intero abito è stata realizzata completamente a mano in India, rendendo così omaggio alla lunga via della seta.

Elemento caratterizzante oltre l’acconciatura, sono le grandi e ricche maniche a kimono, realizzate in cotone stampato, che riprendono i dipinti degli “antenati cinesi” un motivo classico della cultura cinese. In questo caso si riconosce l’Imperatore con la sua corte.

Culture, secoli di moda e pensieri, si sono incontrati nelle mani e forbici di Francesco Briggi che ha così creato un inno alla pace ed all’unione rivestendo le speranze di una giovane Maria pronta a tramandare tradizioni, desideri e sogni di una giovane veneziana!

APL vi aspetta in terraferma!

Il magazzino dei costumi dell’Atelier Pietro Longhi ha lasciato temporaneamente il Centro Storico di Venezia per avvicinarsi ai laboratori, che da ormai sette anni si trovano a Noale. 

Era ormai impossibile gestire la numerosa clientela della sartoria, i noleggi per le numerose produzioni in terraferma, le esibizioni che vengono organizzate continuamente sul territorio nazionale e le numerose fiere che Francesco ed Anna animano in tutta Europa. La movimentazione dei costumi con i loro accessori creava troppi problemi di trasporto e logistici. Naturalmente a febbraio 2020, in concomitanza con il carnevale, l’intero Atelier Pietro Longhi tornerà a Venezia, nella più prestigiosa delle sedi, la Scuola Grande San Giovanni Evangelista, dove potrete trovarci con tutti i nostri prodotti in vendita e noleggio dal 3 Febbraio al 3 Marzo.

I clienti che non ci raggiungeranno alle fiere o mercatini, potranno trovare i nostri prodotti sul sito internet di e-commerce

www.aplshop.it 

È possibile visitare la sede di Noale, dove oltre alla produzione si trova un piccolo show room, ma bisognerà prendere appuntamento. I contatti restano gli stessi, per cui per qualsiasi informazione siamo a vostra disposizione!

A presto, Francesco, Anna e Raffaele.

Blame the moon!

Blame the moon, il tema del carnevale 2019!

Quando la luna si avvicina troppo alla terra tutti noi diventiamo pazzi, e non c’è pazzia più grande dell’amore! Ed è così che Marziani e Terrestri si incontrano, in un luogo dove tutto diventa possibile!

 

Per lo shooting: Ph: Simone Padovani; Location: Hotel Heureka, Venezia; Makeup: Crisam Makeup Accademy; Models: Giulia Carli, Gaetano Tizzano