Il Ventennale – 20 anni di Atelier Pietro Longhi

Alcuni discorsi si fanno col cuore, come quello di Francesco Briggi che, dopo venti anni, ringrazia chi gli è stato accanto e l’ha sostenuto nella realizzazione di un sogno che si chiama Atelier Pietro Longhi.

 

Buona serata a tutti e ben venuti. Eccoci qua. I dieci anni che ci separano dal primo decennale della nascita dell’atelier sono passati quasi senza accorgercene. Vent’anni e non dimostrarli! Questa frase riassume la storia dell’Atelier. Ho sempre pensato che il traguardo dei primi dieci anni fosse per me, per noi, un traguardo auspicabile ma non così scontato. L’essere ancora qui dopo vent’anni mi rende felice. Molte cose sono cambiate, molte cose abbiamo fatto, disfatto e ricostruito. Molte volte ripartendo da zero: inaugurazione in una piccola bottega, poi il grande show room, poi la divisione delle realtà produttive dal negozio, con la nascita di una vera e propria cappelleria, la prestigiosa sartoria a palazzo Zeno, e finalmente, dopo l’ennesimo trasloco e restauro, l’ultimo assetto che spero sia definitivo: terraferma e laguna. Come per gli antichi veneziani: in laguna la vetrina e l’ufficialità, in terraferma la parte produttiva e dinamica.

 

Molti sanno che oramai per parlare dell’Atelier Pietro Longhi, uso il plurale. Questo non deve sembrare un plurale majestatis, ma è la consapevolezza che questo mio sogno diventato realtà è stato condiviso e supportato da tutti coloro che hanno collaborato e collaborano a vario titolo alla crescita ed alla divulgazione della storia del costume, dell’abbigliamento e della cultura veneziana e italiana entro e oltre i nostri confini.

 

Vorrei ringraziare Anna, come feci dieci anni fa dato che non ho mai occasione per farlo, per la pazienza e la condivisione di tutto ciò che riguarda l’Atelier Pietro Longhi. Il suo ruolo di cappellaia, matta, è inattaccabile come pure quello di moglie, consigliera, mamma, cuoca, vivandiera, eccetera, eccetera, eccetera. Si dice che dietro ad un grande uomo ci sia sempre una grande donna. Ebbene lo confermo con assoluta convinzione. Senza di lei, il mio sogno non si sarebbe avverato ed anche a lei va la mia gratitudine per quello che ha fatto, fa e continuerà a fare. La mia famiglia, fortunatamente mi ha sempre supportato. Mia madre, mi ha insegnato quello che aveva imparato dalla madre e dalle zie sarte. Mi ha sempre seguito, sin da bambino, nel confezionarmi abiti da Zorro, pellerossa, Sandokan, ovviamente da indossare non a carnevale come dimostrano le foto nei nostri vecchi album! E naturalmente vorrei ringraziare tutti voi che questa sera festeggiate questo traguardo con noi ma ogni giorno ci sostenete e fate si che i nostri sacrifici e lavori abbiano un senso!